Approfondimenti

"Piccolo vademecum per i manutentori del verde"

Il settore della manutenzione del verde ha conosciuto negli ultimi anni uno sviluppo tumultuoso ed irregolare, con un incremento vertiginoso del numero d'operatori presenti sul mercato.
Come tante altre professioni, caratterizzate dall'uso prevalente di manodopera, è un settore che soffre oltre che della forte concorrenza interna anche di concorrenza esterna, formata da categorie di soggetti che operano al di fuori della legalità, sia dal punto di vista contributivo e fiscale, sia da quello puramente operativo.
Il forte aumento della concorrenza ha quindi avuto come ovvia conseguenza un sostanziale calo dei costi e delle tariffe, oppure di un non aumento, laddove sarebbe normale seguire quelli che dovrebbero essere i normali parametri. Ciò ha portato ad un beneficio monetario per l'utenza di tali servizi. Sfortunatamente però, non sempre ciò che costa meno si rivela essere quello che realmente si desidera, anzi.
Partendo da questo punto, voglio sviluppare un discorso ed un ragionamento su come ci si dovrebbe porre ed attrezzare. Tale indicazione è indirizzata a coloro che intendono operare in un ottica di "Total customer satisfaction" ovvero lavorare nel segno della qualità reale, con conseguenza finale l'ottenimento di un portafoglio clienti costituito da persone fortemente soddisfatte del servizio ottenuto.

Prima di tutto tengo a precisare che questa sezione d'approfondimento non vuole essere, non ha nessuna pretesa di essere una bibbia od un decalogo. Si tenga in considerazione che essa è il solo risultato d'anni d'interazione professionale e personale tra chi scrive ed un elevato numero di operatori del settore.
Non c'è la presunzione di voler insegnare nulla a nessuno. Qui c'è solo un ragionamento che è il frutto d'esperienza maturata sul campo, quello che si leggerà è la rielaborazione di tutti gli aneddoti, di tutti gli episodi, delle esperienze, dei fallimenti e dei successi, di lunghe discussioni fatte con tante persone che, chi più o chi meno, operano da molto o da poco tempo nel mondo della manutenzione delle aree verdi.
Coerentemente con il titolo di questa sezione d'approfondimento, i temi toccati saranno a carattere prevalentemente pratico-operativo.

La prima riflessione che è opportuno fare riguarda il livello di preparazione personale sui temi, sulle tecniche, sulle metodologie di lavoro nel settore del giardinaggio.
Molti operatori iniziano la propria carriera senza una solida preparazione teorica, preparazione che invece è fondamentale per potersi distinguere in un mercato del lavoro sempre più dinamico e selettivo.
In tutti questi anni abbiamo potuto notare che le nuove iscrizioni alle camere di commercio riguardano ditte individuali i cui titolari, spesso giovanissimi, sono persone che decidono di cessare il rapporto di lavoro dipendente, presso aziende di giardinaggio, per intraprendere la strada della libera professione.
Ciò è da un lato molto stimolante, ma di contro si deve opportunamente tenere conto che la sola esperienza pratica maturata presso i precedenti datori di lavoro di per se può non essere sufficiente per poter gestire con successo un'attività in proprio.
La formazione, quindi, prima di tutto. Sebbene indietro rispetto al resto dell'Europa, oggi anche in Italia abbiamo una scelta di scuole e corsi che offrono servizi formativi per chi vuol operare nel settore del giardinaggio.
Un'attenta ricerca su internet a tal proposito, può fornire tutte le informazioni del caso.
Ponendo quindi il caso che lo step della formazione sia già stato ampiamente superato (senza scordare l'importanza di periodici stage d'aggiornamento) si può andare ad aprire il discorso su come attrezzarsi.
Prima di iniziare ad investire i propri soldi in attrezzature e macchinari, è bene avere chiaro in mente come e dove s'inizia ad operare.
Ritengo importante fare questa premessa in quanto so per esperienza che molte persone quando iniziano, pensano di acquistare di tutto e di più, trovandosi in breve tempo con capitale fermo in mezzi acquistati e non sufficientemente impiegati; quindi improduttivi. Ciò può essere dannoso per le finanze non solide di un'impresa appena avviata. Oltre che alla riduzione di liquidità tal errore porta spesso le persone a volersi disfare anzitempo di una certa quota di attrezzatura. L'inevitabile svalutazione che essa soffre, comporta infine un'ulteriore perdita economica.
Prima di tutto è importante valutare attentamente cosa può servire per avviare la propria attività. Per comprare attrezzature aggiuntive ci sarà sempre tempo in futuro, subordinatamente alla tipologia di lavori che man mano si andrà ad acquisire.
Senza voler generalizzare posso affermare che molti giardinieri principianti, iniziano la loro attività ottenendo piccoli lavori di manutenzione del verde, a volte anche qualche commessa per costruzione di giardini. Ma ciò più raramente, in quanto tale lavoro richiede competenze maggiori, che normalmente si acquisiscono in gran parte con l'esperienza. Va anche detto però che i lavori di costruzione vengono accettati fin da subito specialmente da chi ha già maturato esperienze precedenti, vedi il discorso di ex dipendenti di aziende di giardinaggio.

’Venendo al sodo’

Dopo aver fatto chiarezza su quali saranno i primi impieghi é necessario rivolgersi al mercato per decidere come strutturare la propria attrezzatura, almeno inizialmente.
Per quanto concerne le dotazioni iniziali è importante e logico partire dalla base. Ovvero le attrezzature manuali.
Seguendo una linea logica che si riproporrà sovente, ritengo importante sottolineare che gli attrezzi manuali debbono essere di primissima qualità. Si tratta di una scelta che deve essere fatta sin dal principio. Utilizzare attrezzature economiche, attrezzature concepite per un impiego occasionale, significa sicuramente buttare via i propri soldi, vuol dire perder tempo, significa dare al cliente un'impressione poco edificante di come si lavora.
Forbici da potatura, forbici da siepi, troncarami, svettatoi e altri attrezzi da taglio in genere devono essere scelti tra le marche migliori. Per esperienza so che molti professionisti comprano materiale economico sostenendo che in ogni caso deve essere utilizzato da dipendenti che ne hanno una scarsa cura. In effetti tale ragionamento può andare bene nelle aziende più grosse dove il lavoro è demandato a dipendenti. Nel caso d'artigiani che invece si trovano all'inizio dell'attività, tale scelta è completamente errata.
Anche le onnipresenti scope da giardino devono essere di buona qualità. Si deve sapere che la differenza di prezzo tra un prodotto di qualità elevata ed uno di tipo economico può essere abissale, non ci si deve stupire di fronte a costi particolarmente elevati. Posso garantire che tale investimento si ripaga abbondantemente sotto forma di migliore comfort e funzionalità nel lavoro e maggior durata. Tale ragionamento, sintetizzando, è dunque valido per praticamente tutti i tipi di attrezzi manuali, ciò potrà sembrare scontato detto da chi vende, ma si deve tener conto che ciò che è scritto qui è il frutto dell'esperienza, questi consigli sono stati ideati per beneficio di chi li vuol seguire. Nel nostro modo di pensare si tende spesso a voler andare al risparmio, è comprensibile. Però è altrettanto vero che nel lavoro non si deve guardare solo al risparmio ma principalmente al miglioramento della qualità del lavoro stesso.

’Selezione attrezzature - taglio dell'erba’

Proseguendo nell'analisi il passo obbligato successivo è l'attrezzatura per il taglio dell'erba.
Si tratta delle macchine che di solito i giardinieri impiegano più a lungo e più spesso, questo genere di macchine rappresenta la colonna portante del nostro settore di lavoro, anche se nell'immaginario collettivo del giardinaggio sono spesso rilegate in un angolo.
La scelta dei tipi di macchine da taglio è subordinata ovviamente al tipo di lavoro che si deve eseguire. Le esigenze di taglio possono determinare inoltre la decisione se acquistare una certa tipologia di macchina piuttosto che un'altra.
Un buon inizio prevede solitamente l'acquisto, prima di tutto, di un rasaerba con raccolta. Trovo importante sottolineare che la macchina deve possedere almeno quattro requisiti fondamentali:

  • Elevata capacità di aspirazione del erba tagliata
  • Facile riparabilità, agevole accesso ai componenti
  • Possibilità di variare la velocità di avanzamento
  • Massima robustezza

Ritengo importante considerare che il peso della macchina tagliaerba è direttamente proporzionale alla robustezza della stessa. Fattore da non sottovalutare soprattutto quando si è all'inizio dell'attività, e magari non si dispone di un aiutante.
Capisco bene le lamentele di chi sostiene che è tremendamente faticoso scaricare dal furgone un rasaerba professionale, per non parlare poi, quando lo si deve ricaricare.
Tuttavia non c'è alternativa per eliminare il problema del peso, perlomeno non con i materiali e le tecniche costruttive attuali. L'unico consiglio che mi sento di poter dare è quello di munirsi di un paio di rampe, se il loro costo può sembrare elevato considerate che il costo di danni alla propria schiena è infinitamente superiore. E non necessariamente solo in termini monetari.
Dopo l'uscita di scena del motore a 2 tempi; conseguenza che si è dovuta all'impossibilità di adeguarlo alle sempre più restrittive normative sulle emissioni, ci si è trovati con la necessità di una soluzione valida per poter continuare a lavorare sulle pendenze.
Le pendenze nei giardini sono una condizione usuale e frequente. Data l'impossibilità del motore a quattro tempi tradizionale di poter lavorare a lungo in tale condizione, i costruttori hanno dovuto sviluppare appositi sistemi di lubrificazione a pressione, accorgimento indispensabile per evitare inevitabili danneggiamenti gravi che avverrebbero certamente con la normale lubrificazione a sbattimento.
Tali soluzioni tecniche hanno permesso al motore a quattro tempi di poter andare ad operare laddove prima era possibile accedere solo con un motore a due tempi, ma di riflesso hanno aggiunto ulteriore peso.
Nelle macchine tagliaerba professionali è ormai quasi sempre installato un motore di questo tipo. Tale scelta è quindi comprensibile, nondimeno va detto che tali motori erogano potenze superiori alla media, com'è giusto aspettarsi, di conseguenza nel lavoro tale vantaggio in termini di cavalli si traduce in un beneficio di potenza di trazione e capacità d'arrampicata. Per completezza d'informazione è bene aggiungere che tali vantaggi dipendono anche da validi sistemi di trazione e da ruote motrici robuste e correttamente dimensionate.

Nella scelta della propria macchina raccomando quindi l'importanza di soffermarsi su tali aspetti. Così com'è importante valutare attentamente il modo in cui è costruita la lama; le sue dimensioni e la forma, la tecnica con cui è accoppiata all'albero motore, la presenza o meno di dispositivi di smorzamento della coppia, utilissimi in caso di colpi e impatti contro ostacoli durante il lavoro, la presenza di un eventuale gruppo frizione/freno lama.
Per un giardiniere è fondamentale che la macchina abbia una capacità di raccolta elevata, di conseguenza si dovranno privilegiare lame grandi e robuste, con un'alettatura ampia e pronunciata.

’Parentesi tecnica’

Proseguendo il discorso ritengo fondamentale aprire una parentesi tecnica su di uno specifico problema.
Così come già accennato nell'approfondimento relativo alla manutenzione dei macchinari, vorrei spendere alcune parole sul rischio impatto contro ostacoli durante la rotazione della lama.
Dopo anni d'esperienza posso affermare, senza tema di smentita, che nulla e niente può proteggere gli organi vitali del motore di un rasaerba da un impatto violento della lama contro un ostacolo posizionato al suolo. Sassi, marciapiedi, muretti, tombini, ma anche ceppi, cumuli di terra prodotti dalle talpe, ecc.
L'elenco dei possibili responsabili di questo tipo d'incidente è lungo. Ogni caso è diverso. Il momento torcente generato dall'impatto può portare a molteplici conseguenze, non si deve dare per scontato nulla.
Generalmente capita che l'albero motore si storti, in casi più rari si possono avere danneggiamenti anche più gravi. In ogni caso si tratta di danni che richiedono riparazioni costose, spesso al punto tale da rendere economicamente più vantaggiosa la completa sostituzione del motore.

Per prevenire tutto ciò si deve regolare l'altezza di taglio ancora una volta ad un livello di sicurezza che, guarda caso, il più delle volte equivale alla giusta altezza di lavoro per ottenere anche un buon risultato dal punto di vista estetico.
Mi rendo conto di dire un'ovvietà nel sostenere che un'ispezione visiva della superficie da tagliare potrebbe salvare la macchina da danni e le tasche dell'operatore da inutili esborsi per riparazioni. Ma quest'ovvietà è tanto più utile riproporla ora in quanto ben pochi professionisti fanno questo controllo.
Nell'acquistare e gestire le proprie attrezzature a motore il giardiniere professionista deve prestare le medesime cure ed attenzioni.

Ci sono altre 4 tipologie di macchinari nella quotidianità lavorativa del giardinaggio.
Essi sono il tosasiepi, il decespugliatore, il soffiatore e la motosega.
Questi prodotti si usano a rotazione praticamente tutto l'anno. Li vediamo all'opera durante manutenzioni ordinarie e straordinarie delle aree verdi.

Ne abbiamo viste succedere veramente di tutti i colori, non ci stancheremo mai di ripetere che, così come per le macchine tagliaerba anche questi attrezzi hanno un limite operativo d'impiego, hanno dei requisiti tecnici che possono essere più o meno compatibili con i vari utilizzi. La prima cosa su cui mi vorrei soffermare è l'importanza di non pretendere che essendo una macchina classificata come "professionale" questa possa fare sempre tutto ed in ogni condizione. Proprio nell'ambito professionale abbiamo notato una quantità rilevante di problematiche ed avarie legate ad un utilizzo improprio; a volte prettamente errato, a volte semplicemente troppo intenso.

Mi permetto di porre l'accento su questi concetti, poiché ritengo siano un aspetto che ancora non è stato sufficientemente approfondito e accettato da tutti gli operatori del settore.
Detto in termini più pratici; così come non si può impugnare un tosasiepi con l'intento di demolire una siepe intera, magari vecchia e dalla struttura legnosa. Allo stesso modo non ci si può aspettare che il decespugliatore sia in grado di fare una bonifica di un'area talmente incolta dove invece si dovrebbe utilizzare un trinciasarmenti semovente.
Nello stesso modo è irragionevole pensare che un solo operatore con un soffiatore a zaino, seppur potente, riesca a provvedere alla pulizia da fogliame bagnato di un'area molto vasta, magari in una giornata lavorativa. Come altrettanto irragionevole è accanirsi nel tentativo di demolire un vecchio albero morto servendosi della sola motosega da potatura.
Questi sbagli, peraltro molto comuni, portano ad un inevitabile accorciamento della vita operativa dei mezzi, ad un aumento dei costi di gestione e non meno importante, ad un lavoro mal fatto e consegnato al cliente con spiacevoli ritardi. Conseguendo l'insoddisfazione del cliente stesso.



Massimiliano Buzzi